[ Questa iniziativa è una testimonianza pulsante di tutte quelle cose che non troviamo sui giornali Al di là dei numeri, dei decreti, dei divieti, dei politici, e degli opinionisti televisi, un giorno saranno queste emozioni che ci ritroveremo a raccontare a coloro che non hanno vissuto questo momento ] PAROLE IN QUARANTENA.
Ed eccola qui, finalmente, la realizzazione di questa bellissima iniziativa. Un’antologia che racchiude i versi ed i pensieri di noi autori, amanti della poesia e poeti con l’unico scopo di supportare tutti coloro che hanno dovuto affrontare il periodo della quarantena con molta dedizione ed Amore per il prossimo, rischiando anche la vita. Pubblicato !
Vado fantasticando. Ho portato nell’arte desideri e sensazioni, volti lineamenti appena intravisti; i vaghi ricordi di amori non compiuti. A lei mi affido. Lei sa come dare forma alla bellezza; e impercettibilmente completa i giorni, armonizza impressioni, armonizza la vita.
I am daydreaming. I brought desires and sensations into art, faces barely glimpsed features; the vague memories of unfulfilled loves. I rely on her. She knows how to shape beauty; and imperceptibly completes the days, harmonizes impressions, harmonizes life.
Chi era Konstandinos Kavafis ?
Uno dei maggiori poeti del novecento, Konstandinos Kavafis, conosciuto in Italia come Constantino Kavafis. Nasce ad Alessandria d’Egitto, nel 1863, ed è sempre in questo luogo che passa l’intera sua vita, ad eccezione dei sette anni vissuti a Londra con la madre ed i suoi fratelli e dei tre anni passati a Constantinopoli nella casa del nonno materno. Muore ad Alessandria ,il 23 aprile del 1933, nello stesso giorno in cui nacque, incredibile vero?. Il libro di cui vi ho riportato la foto qui sopra è una raccolta di tutte le sue poesie; tra le tante, ho scelto di condividervi ” Ho portato nell’arte” in quanto descrive meravigliosamente l’arte in ogni sua espressione ed i suoi “effetti” verso chi la crea e chi la ama.
One of the greatest poets of the twentieth century, Konstandinos Kavafis, known in Italy as Constantino Kavafis. He was born in Alexandria in Egypt, in 1863, and he is always in this place where he spends his whole life, except for the seven years he lived in London with his mother and his brothers and the three years spent in Constantinople in his grandfather’s house breast. He died in Alexandria, April 23, 1933, on the same day he was born, incredible right ?. The book whose photo I have shown above is a collection of all his poems; among the many, I have chosen to share with you “I brought in art” as it wonderfully describes art in all its expressions and its “effects” towards those who create it and those who love it.
Cosa ne penso io dell’Arte?
Io sono convinta che senz’arte non si può vivere. Tutto è arte. Un sorriso non lo può essere forse? Esso può essere trasformato in un dipinto, in uno scritto, in una melodia, in una scultura, in un canto, in un ballo. Insomma, l’arte è oggetto e componimento. È semplicità complessa che incontra la vita.
What do I think of Art? Am convinced that one cannot live without art. Everything is art. A smile cannot be perhaps? It can be transformed into a painting, a script, a melody, a sculpture, a song, a dance. In short, art is object and composition. It is complex simplicity that meets life.
Ed arriva la sera, mastico. Tavolo acceso da candele, colano fame. Arrangiamenti sordi, pensieri balordi. Antipasti di fogli, questa sera anche i carboidrati. E la poesia si lascia accarezzare, guanti di seta rossi la possiedono. Si racchiude tutto qui, in uno spazio povero e ricco. Mentre lo stomaco trottola verso ciò che ad esso piace, il succo dell’amore. Quello scritto. Quello decantato come un buon vino. Impreziosito da sublimi presenze.
And the evening comes, I chew. Table lit by candles, they go hungry. Deaf arrangements, dull thoughts. Appetizers of sheets, tonight also carbohydrates. And poetry lets itself be caressed, red silk gloves have it. It is all contained here, in a poor and rich space. While the stomach spins towards what it likes, the juice of love. The one written. The one praised as a good wine. Embellished with sublime presences.
[ <<Perché i cuori non suggeriscono agli uomini di perseverare nella realizzazione dei propri sogni?>> domandò il ragazzo all’Alchimista. << Perché, in tal caso, i cuori potrebbero dover affrontare una sofferenza maggiore. E non gli piace affatto soffrire>> ] Tratto da “L’ALCHIMISTA” di Paulo Coelho.
Voi che ne pensate? Avete una vostra teoria a riguardo?
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